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ELEZIONI 2022:LA GAMBA IN BELLEZZA IL CENTRODESTRA NELLA PALTA
In questo momento il più probabile esito della prossima tornata
elettorale per l'elezione del sindaco il prossimo mese di maggio o
giugno sarà la rielezione della Gamba. Nel senso che il mercato locale
della politica non offre niente di meglio o di meno peggio. Nel senso
che Lega e CDX locali sono sostanzialmente spappolati. Già l'ultima
sindacatura lega+cdx –era sindaco Gandolfi- s'era risolta con uno
spettacolare mix di ridicolo e tragedia. Le due successive tornate
elettorali anziché essere usate dalla minoranza cdx+fdi per creare una
squadra valida sono state sprecate e basta leggere le interrogazioni
presentate dai rispettivi capigruppo e le votazioni su certe
deliberazioni delle giunte Serra e Gamba per capirne il totale
analfabetismo politico.
Del resto non c'é nemmeno bisogno di una opposizione alla Gamba dal
momento che essendo una formazione abbondantemente destrorsa, riesce
perfettamente –come fu per i bei tempi della DC- nel gioco di fare la
sinistra il centro e la destra. Che è l'immagine dell'italiano medio:
basta leggere “sei di Curno se…” per capirlo.
La Gamba sostanzialmente pensa e spera di proseguire nella politica
spendacciona e clientelare e ottusa di cui ha potuto godere nel suo
quinquennio, soprattutto perché – per merito del covid19- in cinque
anni ha avuto a disposizione una mole tale di risorse che nessuna
amministrazione precedente aveva mai avuto disponibili nei 70 anni di
Repubblica. In cinque anni ha avuto a disposizione risorse per sei anni
di bilanci nonostante la crisi economica del covid e quella precedente
che ancora persisteva.
(...)
L'WELFARECOMUNALE DISTRUGGE IL VOLONTARIATO
Seconda serata elettorale della lista della sindaca Gamba dedicata alle
solidarietà diverse: di tutti, per tutti-presente e futuro delle nostre
realtà, tra bisogni, servizi e possibilità. Sono intervenuti Daniele
Rocchetti, presidente ACLI Bergamo, Marcella Messina, assessora del
Comune di Bergamo e Lorena Moretti, curatrice e progettista per il
Terzo Settore. Assenti in massa i consiglieri di maggioranza e di
minoranza. Presente l’ultracentenario segretario del PD locale. Meno di
venti cittadini presenti. Oramai da mezzo secolo ascolto sempre gli
stessi discorsi sul tema sia da parte degli addetti ai lavori che da
parte delle pochissime persone estranee presenti. Del resto se si va a
vedere la distribu zione dell’welfare comunale ci si rende conto che se
lo godono soprattutto gli anziani, specie quelli ricoverati in qualche
RSA, mentre alle famiglie giovani vanno le briciole. Però i soggetti
che cuccano la maggior parte della spesa comunale per l’welfare NON
sono i cittadini ma sono una miriade di associazioni private variamen
te etero vestite che si propongono o si sostituis cono ai Comune nel
prestare ai cittadini servizi la cui quantità-qualità non è mai
certificata da un soggetto esterno terzo rispetto sia al finanziatore
che all’utenza.
(...)
BENZINA, LUCE, METANO: IL GOVERNO DRAGHI RISCHIA IL COLLO
L'aspetto che più mi ha stupito dell'avvento del covid19 è stata la
totale dormienza dei Paesi rispetto al tema delle risorse energetiche
che sarebbero state necessarie alla fine dell'infezione. Era evidente
che quando un intero globo terraqueo vede un crollo del PIL mediamente
del 10%, alla fine della pandemia ci sarà una risalita del medesimo che
comporta in primis un aumento dei consumi energetici crollati
evidentemente per il lockdown e la malattia. Di questi tempi governo e
media suonano le trombe all'Italia che chiuderà il 2021 con una
crescita del Pil del 6,3%, che proseguirà anche nel 2022 (+4%) e negli
anni successivi, a ritmi più contenuti ma comunque superiore ai dati
del periodo pre-pandemia e maggiore rispetto agli altri Paesi
dell'Eurozona. Questo prima di Natale 2021 ma neanche un mese dopo
quel +4% è già stato corretto a +3,8%.
Anche chi non è esperto del settore comprendeva facilmente che dopo il
crollo del prezzo del petrolio attorno ai 20 dollari/barile nel pieno
della pandemia quel prezzo si sarebbe riportato in alto come nei tempi
precedenti. Il governo non ha previsto di accumulare scorte massicce di
metano e nemmeno di fare contratti di lungo termine per l'acquisto di
combustibili così che quest'anno la crescita del PIL è stimata di
almeno due punti in meno del possibile.
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ELEZIONI 2022:LA GAMBA IN BELLEZZA IL CENTROIDESTRA NELLA PALTA
In questo momento il più probabile esito della prossima tornata
elettorale per l'elezione del sindaco il prossimo mese di maggio o
giugno sarà la rielezione della Gamba. Nel senso che il mercato locale
della politica non offre niente di meglio o di meno peggio. Nel senso
che Lega e CDX locali sono sostanzialmente spappolati. Già l'ultima
sindacatura lega+cdx –era sindaco Gandolfi- s'era risolta
con uno spettacolare mix di ridicolo e tragedia. Le due successive
tornate elettorali anziché essere usate dalla minoranza cdx+fdi per
creare una squadra valida sono state sprecate e basta leggere le
interrogazioni presentate dai rispettivi capigruppo e le votazioni su
certe deliberazioni delle giunte Serra e Gamba per capirne il totale
analfabetismo politico.
Del resto non c'é nemmeno bisogno di una opposizione alla Gamba dal
momento che essendo una formazione abbondantemente destrorsa,
riesce perfettamente –come fu per i bei tempi della DC- nel gioco
di fare la sinistra il centro e la destra. Che è l'immagine
dell'italiano medio: basta leggere “sei di Curno se…” per capirlo.
La Gamba sostanzialmente pensa e spera di proseguire nella politica
spendacciona e clientelare e ottusa di cui ha potuto godere nel suo
quinquennio, soprattutto perché – per merito del covid19- in cinque
anni ha avuto a disposizione una mole tale di risorse che nessuna
amministrazione precedente aveva mai avuto disponibili nei 70
anni di Repubblica. In cinque anni ha avuto a disposizione risorse per
sei anni di bilanci nonostante la crisi economica del covid e quella
precedente che ancora persisteva.
La giunta Gamba con l'applicazione burocratica-distorta della
legge sugli appalti e della semplificazione approfittando anche della
disorganizzazione dell'ufficio tecnico comunale ha finanziato
clientelarmente categorie –i professionisti in primis- senza conseguire
alcun risultato nel miglioramento della qualità della spesa e degli
investimenti e della tempistica di realizzazione. Riuscendo per di più
a inchiodarsi sulle operazioni politicamente più significative. Basti
pensare al caos sull'assegnazione dei due CVI. Al caos sulla palestra
della nuova Rodari. Ai 5-6 anni impiegati per arrivare neanche
a mettere la prima pietra della pista ciclabile lungofiume. Basta
pensare a tutto il casino sul “che fare” della vecchia scuola Rodari:
per il destino della quale ne ha inventato di ogni colore.
La minoranza in queste ultime due legislature non si può dire abbia
balbettato ma addirittura è stata del tutto assente e questo è dipeso
dal fatto che il capogruppo nella prima sindacatura valeva
politicamente zero mentre nella seconda sindacatura la situazione è
addirittura peggiorata. La sorellina d'Italia Carrara poi, ha dato
generosamente del suo per manifestarsi assolutamente inutile. L'aspetto
che più ha colpito dei due ultimi capigruppo –Locatelli per il
centrodestra e Carrara per i fratelli d'Italia- non è stata solo la
banalità dei temi sollevati, non è stata solo l'incompetenza tecnica,
ma soprattutto si sono distinti per l'inutile testardaggine su elementi
del tutto marginali. Penso sia una questione caratteriale piuttosto che
politica.
La candidatura Gamba conferma programmaticamente di proseguire
nel progetto di privatizzazione del comune trasferendo a coop-onlus la
maggior parte dei servizi diretti alla persona e ad
imprese-professionisti esterni la progettazione i lavori la
manutenzione dei beni pubblici: altra aspetto della privatizzazione.
Forse questo è l'unico tratto che lega gli interessi occulti della
maggioranza con l'opposizione.
Con la Gamba NON esisterà più il Comune come soggetto pubblico ma
esisterà solo come distributore di risorse pubbliche SENZA alcun
controllo qualitativo e quantitativo ed emozionale. Con la Gamba i
Curnesi perdono il diritto ad essere CITTADINI ma diventano semplici
UTENTI PAGANTI aventi come interlocutore solo un numero 800. Con la
Gamba i Curnesi non saranno più abitanti di Curno ma saranno dei
cittadini che a Curno chiedono servizi e se li trovano convenienti (per
tempo e costi) li utilizzano oppure vanno altrove. Possono andare
altrove: vedi quel 40% di scolari delle elementari che se ne vanno in
altre suole anziché bearsi nella magnifica scuola nuova dotata di vasca
d'idromassaggio. Con la Gamba Curno non mira ad avere un ruolo
particolare nel contesto provinciale regionale ma diventa uno dei tanti
NON-LUOGHI dove risiedere solo per convenienza del momento. Quel che
troveranno a Curno lo troveranno uguale in altri cento duecento
trecento comuni della Bergamasca.
La storia e la struttura culturale e politica di Vivere Curno non hanno
fondamenta nella cultura che ha generato creato costruito la Repubblica
ma è quella di un popolazione che ha dell'istituzione una mera cultura
dell'utilità. Va bene: funziona a Curno come a Trescore piuttosto che a
Mozzo o Treviolo. Va bene dappertutto.
La politica portata avanti dalla minoranza di centrodestra e della
sorellina d'Italia è un mix di vecchiume e di idiozie messi in fila.
Dall'idea della casa di riposo (l'Italia dei comuni con oltre 7000
abitanti con tutti una RSA?) all'idea del
riguardo/protezione/incentivazione verso i negozi di vicinato (utili
soprattutto a saccheggiare le scarse risorse dei pensionati poveri) e
ovviamente una accentuato lassismo nella tassazione locale se non
nell'evasione soprattutto nel ramo del piccolo commercio. Oltre a
un'idea nelle opere pubbliche che ovviamente condivide appieno
l'applicazione distorta o piegata della legislazione vigente.
Ne Vivere Curno ne Obiettivo Curno ne FdI (travestita) hanno un' idea
circa il caos in cui precipiterà il paese per i lavori dello pseudo
raddoppio ferroviario. Caos che soprattutto determinerà un fortissimo
calo del PiL per gli anni dei lavori e poi a sfumare per almeno altri
cinque anni. Senza la ricchezza di disporre di sei anni di risorse da
spendere in cinque. Tra l'idea di accettare il futuro di Curno come
quello di un paese ad esclusivo destino commerciale che è propria della
lista Vivere Curno e l'idea di convertire il futuro del paese
nell'eldorado per i negozi di vicinato con migliaia di pensionati (un
terzo della popolazione) che ogni mattina vanno a fare la spesa prima e
poi passare nell'ambulatorio c'è da mettersi le mani nei capelli.
Nessuna delle due liste p.e. s'è accorta dell'esplosione degli affitti
brevi collegata coi nuovi contratti di lavoro: e quindi che
“cittadinanza” dare a questi neo sopravvenuti.
Fuori dubbio che il destino di Curno resta ormai segnato per il
prossimo decennio dal commerciale ma noi non ci faremmo troppo
affidamento. Prima di tutto perché il futuro non è quello di un
commercio stile villetta a schiera come appare nel PGT targato Conti
Serra Gamba. La politica ha bisogno di risorse a breve per vincere le
prossime elezioni e quindi il consumo commerciale del territorio è un
progetto comune a tutti gli amministratori. Peccato che salari e
tariffe e quindi il costo della vita ridurranno a mal partito la parte
più giovane e attiva della popolazione. Curno ha bisogno di un forte
colpo d'ala creativo che ha già in mano ma non ha la testa per farlo
decollare: sviluppare il destino regionale e nazionale della grande
area dell' “ORTO BOTANICO”. Diventare un sistema capace di attrarre
almeno centomila visitatori ogni anno alla fine del primo decennio. La
sfida sta tutta li. Il resto è aspirina a un malato di cancro.
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L'WELFARECOMUNALE DISTRUGGE IL VOLONTARIATO
Seconda serata elettorale della lista della sindaca Gamba dedicata alle
solidarietà diverse: di tutti, per tutti-presente e futuro delle nostre
realtà, tra bisogni, servizi e possibilità. Sono intervenuti Daniele
Rocchetti, presidente ACLI Bergamo, Marcella Messina, assessora del
Comune di Bergamo e Lorena Moretti, curatrice e progettista per il
Terzo Settore. Assenti in massa i consiglieri di maggioranza e di
minoranza. Presente l’ultracentenario segretario del PD locale. Meno di
venti cittadini presenti. Oramai da mezzo secolo ascolto sempre gli
stessi discorsi sul tema sia da parte degli addetti ai lavori che
da parte delle pochissime persone estranee presenti. Del resto se si va
a vedere la distribu zione dell’welfare comunale ci si rende conto che
se lo godono soprattutto gli anziani, specie quelli ricoverati in
qualche RSA, mentre alle famiglie giovani vanno le briciole. Però i
soggetti che cuccano la maggior parte della spesa comunale per
l’welfare NON sono i cittadini ma sono una miriade di associazioni
private variamen te etero vestite che si propongono o si sostituis cono
ai Comune nel prestare ai cittadini servizi la cui quantità-qualità non
è mai certificata da un soggetto esterno terzo rispetto sia al
finanziatore che all’utenza.
Sinceramente non ho capito nulla dell’intervento del Daniele Rocchetti,
presidente ACLI Bergamo, una delle tante associazioni che hanno fatto
della fornitura dei servizi di welfare un mezzo della propria
sopravvivenza. L’ assessora Marcella Messina del Comune di Bergamo non
ha che ripetuto la predica che normalmente ascoltiamo dalla
sindaca Gamba mentre “la tecnica esperta” Lorena Moretti, curatrice e
progettista per il Terzo Settore si è capito benissimo che
sostanzialmente la sua esistenza e dedicata al lobbismo delle
associazioni nei confronti degli enti locali.
Adesso però sia la sindaca e i suoi due bracci destri nel settore-
l’assessore Rota e la dirigente del servizio Caligiuri (assente) si
sono accorte che la gggente non s’accontenta di un po’ di
soldi e di volontariato a 10 euro l’ora ma vuole… anche l’amore.
Non confondete anche se sottinteso c’è anche quello.
A noi pare che queste persone non hanno compreso granche del mondo in
cui vivono. Chi ricorda la nascita negli anni ’60 delle prime due
associazioni di volontariato in paese: la Polisportiva e il GS
Marigolda ricorda come i “Curnesi di allora” bambini ragazzi giovani
adulti anziani che fossero dopo la normale occupazione quotidiana
NON avevano niente altro che un misero campetto dell’oratorio (il
giardino di via Marconi peraltro anche più piccolo dell’attuale
giardino) e niente altro.
Basterebbe ricordare quanto tribola zioni dovettero sopportare
l’Ambrosini l’Ubbiali e quanti altri nel calcio tennis ciclismo, prima
che la mano di don Biagio li aiutasse li guidasse verso la formazione
della Polisportiva a Curno. Però di un don Biagio ne capita uno ogni
secolo. E i cittadini della Marigolda quanto tribularono per mettere e
tenere in piedi il GS Marigolda?. Il Comune non aveva un pezzo di
terra per creare un campo sportivo, un campo di tennis, una palestra. E
che casino accadde quando l’Ambrosini e l’Ubbiali andarono dal
sindaco Lodetti e dal prevosto Carrara per fare assegnare alla
Polisportiva il terreno (dove adesso c’é il tendone dell’oratorio)
per destinarlo a campo di calcio. E la bega sull’illuminazione
che la Polisportiva voleva fare da sola ma ne il Comune ne la
Parrocchia la volevano e nemmeno volevano dare la corrente? .
Fu un po’ più fortunato il nostro gruppo “Curno Giovani” in quanto
c’era tra di noi un giovane virgulto democristiano e quindi riuscimmo
ad ottenere le aule vuote della scuola elementare per creare una
biblioteca ed organizzare i corsi serali perché si diplomassero della
scuola media chi non c’era arrivato prima.
Chi non ricorda la fatica e i denari spesi da parte di pochi per creare
l’associa zione “Amici della Lirica” oppu re del Gruppo Anziani e
Pensionati?. Adesso gli scodellano felicittà e ciao stai bene. Non c’è
bisogno di impegno: chi vuole ci va oppure sta a casa.
Oggi è tutto ribaltato. Se un cittadino apre la pagina web del comune
trova ennemila proposte, anche le più cretine immaginabili, e sebbene
siano quasi tutte a pagamento parziale, hai voglia che a un giovane
venga in mente di mettersi insieme ad altri per creare qualcosa. C’è
una sovra–offerta di iniziative fuffa- da cui si comprende
benissimo come non sia il cittadino che si impegna per crearsi qualcosa
ma si impegna solo per cercarsi i pochi o tanti soldi necessari per
impiegare il tempo dopo il lavoro e la scuola.
Non sono più i cittadini che si auto organizzano per crearsi qualcosa
ma ci sono dei furbi (quasi sempre esterni al comune) che inventano
progetti per crearsi una occupazione per se e un reddito e lo
propongono, attraverso un’abile azione di lobbysmo, ai Comuni.
I risultati si vedono. La Polisportiva come pure il GS Marigolda
sostanzial mente hanno abbandonato il loro carattere auto organizzativo
e sono diventate delle associazioni di utenti di servizi terzi. Gli
impianti sportivi e culturali sono stati affidati mediante
appalto a dei privati. Classica privatizza zione all’italiana: si
regalano via.
E vogliamo dare un’occhiata al Piano del Diritto allo Studio? L’80% va
a dei privati che forniscono dei servizi con parziale pagamento da
parte delle famiglie e il piccolo resto va alla scuola. Peccato che
quell’80% oltre alla quota versata dalle famiglie vada a finanziare dei
privati che si sono inventati un servizio ragion per cui per le
famiglie l’welfare scolastico è come andare al supermercato.
E siccome adesso la quantità di soggetti privati che fanno azione di
lobbismo verso i comuni per proporre migliaia di iniziative
camuffandole da bisogni della popolazione, la quantità di soggetti è
cresciuta così a dismisura che il mercato s’é esaurito e adesso
propongono quel quid in sovrappiù che sarebbe l’amore. Vale a dire una
sorta di personalizza zione estrema di qualcosa che ogni cittadino
dovrebbe sapere già gestire da solo.
Così torniamo al centro del discorso. L’welfare comunale oltre a
scontare il casino legislativo nazionale sostanzial mente resta una
spesa senza qualità, senza controllo, senza impegno. Che è poi la cifra
con cui il mondo va avanti oggi.
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FAMIGLIE E IMPRESE STRITOLATE DAI PREZZI DELL'ENERGIA
L'aspetto che più mi ha stupito dell'avvento del covid19 è stata la
totale dormienza dei Paesi rispetto al tema delle risorse energetiche
che sarebbero state necessarie alla fine dell'infezione. Era evidente
che quando un intero globo terraqueo vede un crollo del PIL
mediamente del 10%, alla fine della pandemia ci sarà una risalita del
medesimo che comporta in primis un aumento dei consumi energetici
crollati evidentemente per il lockdown e la malattia. Di questi tempi
governo e media suonano le trombe all'Italia che chiuderà il 2021 con
una crescita del Pil del 6,3%, che proseguirà anche nel 2022 (+4%) e
negli anni successivi, a ritmi più contenuti ma comunque superiore ai
dati del periodo pre-pandemia e maggiore rispetto agli altri Paesi
dell'Eurozona. Questo prima di Natale 2021 ma neanche un mese
dopo quel +4% è già stato corretto a +3,8%.
Anche chi non è esperto del settore comprendeva facilmente che
dopo il crollo del prezzo del petrolio attorno ai 20 dollari/barile nel
pieno della pandemia quel prezzo si sarebbe riportato in alto come nei
tempi precedenti. Il governo non ha previsto di accumulare scorte
massicce di metano e nemmeno di fare contratti di lungo termine per
l'acquisto di combustibili così che quest'anno la crescita del PIL è
stimata di almeno due punti in meno del possibile.
La fine della pandemia – semmai sia tale- vede gli USA da due-tre
anni completamente autosufficienti sotto il profilo energetico. Vede
Inghilterra Norvegia Olanda e Belgio praticamente autosufficienti
con la produzione interna. I due maggiori paesi dell'Ue –Germania e
Italia- sono rimasti a piedi. Le multinazionali hanno bloccato per
interposta manina (guarda caso americana…) il nordstream2.
La questione è che come sempre attorno ai problemi
dell'approvvigionamento energetico si aggrovigliano sempre anche altri
problemi tutt'altro che semplici. Uno di questi problemi riguarda
l'assedio russo verso l'Ucraina e di rinfaccio la questione posta dalla
Russia alla NATO di smettere di assediarla procedendo con
l'aggregazione di paesi ex sovietici a ridosso della Russia stessa. USA
e Nato vorrebbero un atteggiamento aggressivo dei paesi UE verso la
Russia ma Germania e Italia nonché la Francia si sono accorte che senza
l'energia russa non escono dalla crisi e quindi di fronte alla furbata
putiniana di mostrare i muscoli contro la Crimea, traccheggiano. Vero
che Putin ha bisogno di vendere il proprio gas ma il bisogno energetico
e una possibile crisi negli approvvigionamenti danneggerebbe
politicamente ed
economicamente più l'UE che la Russia. E gli USA sai quanto sarebbero
felici nel vedere l'UE meno concorrenziale rispetto alla propria
economia.
Ma l'UE non ha risolto nemmeno i problemi dell'approvvigionamento
energetico rispetto alle scoperte nel Mediterraneo orientale che la
vedono come soggetto terzo dopo le compagnie USA e l'aggressivo
protagonismo della Turchia Israele ed Egitto.
Pure in ambito UE non è che non si colga come la Germania abbia
compreso perfettamente che la pandemia e la successiva crisi energetica
potrebbe mutare la natura germanofona dell'UE stessa. Le economie
di Italia e Germania sono assai più intrecciate di quelle franco
tedesche ma la Germania ha ormai un sistema produttivo ed una
dominazione industriale che si espande su tutti i paesi dell'ex
impero sovietico e non ci vuole molto per capire come dell'espansione
verso est da parte della Nato a incorporare paesi ex sovietici
serva soprattutto ad allargare il ruolo dominante della Germania sia
dentro l'UE che nel contesto internazionale.
Va detto che ormai sia il governo Conte che il governo Draghi hanno
perso ogni possibile occasione per affrontare la crisi energetica con
qualche altro strumento oltre la riduzione delle imposte sull'energia.
Hanno collezionato senza neanche accorgersene un fallimento totale che
–pensiamo- segnerà anche la fine del governo Draghi. Non per nulla
molte imprese (sic!) distributrici di metano ed elettricità del nord
hanno alle spalle un padrino leghista o di centrodestra e da ottobre in
qua si stanno ingrassando alla grande in danno dei consumatori.
Salvini è l'unico leader che solleva più spesso degli altri
colleghi-concorrenti la voce sugli aiuti a famiglie e imprese per
l'aumento dei prezzi energetici.
In un quadro internazionale nazionale e locale fortemente disordinato
l'unica risposta che l'Italia poteva dare alla prevedibile aumento del
prezzo dell'energia era quella di riempire i propri serbatoi naturali
di cui è dotata e invece ha mantenuto le scorte allo stesso livello dei
tempi senza pandemia. Adesso siamo con le chiappe sul ghiaccio.
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